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L'ECO DI MICÒL

Itinerario bassaniano

  • Autore: Monica Pavani

  • Taduzione: Thomas Marshall

  • Lingua: italiano/inglese

  • Anno: 2013

  • Dimensioni: 11 cm x 17 cm

  • Pagine: 188 pp.

  • ISBN 978-88-89248-25-5

  • Copertina di Alberto Lunghini

  • Allegato: Mappa tematica realizzata da Paola Rossi

       e foto di Paolo Zappaterra 

  • Prezzo € 10,0

 

Il volume ha vinto il TERZO PREMIO del "Premio giornalistico internazionale della Camera di Commercio e Provincia di Ferrara per l’agroalimentare, il turismo e l’ambiente”.

 

Il libro – in versione italiana e inglese a cura di Thomas Marshall – si propone di “mappare” concretamente la città, traendo spunto dalle direttive contenute nel Romanzo di Ferrara e con l‟ausilio di una vera e propria mappa disegnata da Paola Rossi, che tratteggia una città essenziale e non turistica secondo le linee semplificate che la caratterizzano negli anni Quaranta del secolo scorso; ma anche emotivamente, rileggendo cioè i luoghi più significativi della Ferrara odierna (ripresa dalle foto di Paolo Zappaterra) alla luce dei vissuti dei personaggi che la abitano o la abbandonano nei racconti e romanzi di Bassani. Se Micòl, i Finzi Contini, Malnate, il dottor Fadigati, Pino Barilari, Edgardo Limentani e le varie voci narranti di volta in volta scelte dall‟autore si alternano nell‟accompagnarci, l‟invisibile guida è sempre e soltanto Bassani poeta, come lui stesso amava definirsi. L‟intento di questo itinerario è infatti anche quello di riscoprire l‟immagine indelebile della città, abitata dai suoi vivi e dai suoi morti, così come l‟autore l‟ha ritratta nelle sue poesie più note e meno note.

L’eco di Micòl è suddiviso in due parti: nella prima alcuni brevi capitoli, concepiti come altrettante concise suggestioni di lettura, intendono ricostruire non solo il rapporto fra Bassani e la sua città, ma anche il tragitto politico e culturale che lo porta a confrontarsi con altri autori e personaggi di rilievo e a elaborare una sua personale visione della storia così come si concreta nelle vicende della piccola borghesia ebraica e dei goìm di Ferrara. Segue l‟itinerario vero e proprio, composto di dodici punti o „stazioni‟ che – a partire da un percorso sulle Mura, scendendo al cimitero ebraico e alla Certosa, passando per il centro e il Castello, soffermandosi per le vie del Ghetto e infine uscendo dalla Prospettiva per raggiungere le Valli di Comacchio – si propone di
collegare ciascun luogo prescelto ai personaggi, poesie, racconti e romanzi che vi sono ambientati. I dodici punti dell’itinerario sono riportati anche sulla mappa, dove sono inoltre indicati altri luoghi bassaniani, o perché rilevanti nel Romanzo di Ferrara ma non altrettanto significativi dal punto di vista artistico-culturale, o perché legati alla biografia dell’autore.

L’eco di Micol e dunque un libro che, paradossalmente, vorrebbe rendere i lettori inconsapevoli della lettura, e invitarli piuttosto a passeggiare, inforcare la bicicletta o salire in auto per esplorare l.affascinante .sfasatura. tra la citta che ci circonda e quella che emerge dalle pagine di Bassani. La sua intera opera ricostruisce infatti una citta sepolta o sommersa nella memoria, che tuttavia in ogni attimo e possibile riportare alla luce con le parole. Solo l’ampio respiro della poesia, incarnata in un.onnipresente Micol che come Eco continua ad aleggiare dentro e fuori i libri anche dopo la sua scomparsa dal Giardino, puo infatti riunire Ferrara e il suo fantasma rimpianto o immaginato in un unico sogno percorribile ancora oggi e sempre da tutti noi.

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